Il Beagle e il Geometra
(articolo inedito)

N egli anni passati in Italia si è sviluppata una  diatriba che ha appassionato e creato diversi crucci agli amatori ed allevatori di Beagle.

"MA IL BEAGLE STA NEL QUADRATO?"

U n'esasperata interpretazione del termine "Cob" o compatto, anche grazie all'intervento consapevole o inconsapevole di alcuni "esperti" della razza, ha ingenerato la convinzione che il Beagle dovesse essere  inscritto nel quadrato, senza che mai a nessuno venisse in mente di prendere un cinometro, o più semplicemente un metro, e misurare il proprio Beagle.

Sfruttando gli strumenti che ci fornisce l'informatica, cerchiamo, con qualche elaborazione grafica, di risolvere questo problema.

 Vediamo, per prima cosa, come si misura un cane.

La prima misura è quella tra il garrese e il suolo, la seconda è quella tra la punta della spalla e la punta della natica.

Si dice che un cane "sta nel quadrato" se la distanza tra il garrese e il suolo è uguale alla distanza tra la punta della spalla e la punta della natica.

P rendiamo allora due Beagle d'indubbia qualità, un maschio e una femmina: Dialynne Tolliver of Tragband (Mikey) e  Bayard Syndicate of Lowyck e proviamo a misurarli.

Tracciato un segmento tra il garrese e il suolo, lo usiamo come lato per costruire il quadrato che posizioniamo in corrispondenza della punta della spalla.

Notiamo che il lato opposto si ferma all'attaccatura della coda e non raggiunge la punta della natica.

"IL BEAGLE NON STA QUINDI NEL QUADRATO,
MA E' PIU' LUNGO, ANCHE SE DI POCO"

Se  qualcuno avesse il dubbio che Mikey e Cindy siano lunghi, prendiamo un soggetto che non può lasciare dubbi: Dialynne Gamble.

Bé, la situazione non cambia, o è veramente è poco apprezzabile, perché coda e natica rimangono in ogni caso fuori dal quadrato.

A questo punto ci viene la curiosità di sapere come sarebbe fatto un Beagle che "Sta nel quadrato", e qui viene in nostro aiuto la grafica, che permette di comprimere Mikey dentro un improbabile quadrato.

Come notiamo, questo Beagle sarebbe, sì corto, ma anche molto alto sulle zampe e perderebbe la "compattezza" prevista dallo standard.

S i potrebbe argomentare che forse hanno ragione gli Americani  che sostengono che il Beagle è un piccolo Foxhound.

Confrontiamo allora un Foxhound e un soggetto dalla tipica costruzione Americana.

 

Qui notiamo un paradosso, perché il Foxhoud dimostra di avere le stesse proporzioni di un Beagle Inglese, mentre il cane Americano, se da una parte conferma di avere una costruzione corta, senza in ogni caso rientrare nel quadrato, dall'altra sconfessa lo standard che lo vorrebbe "un piccolo Foxhound". 

L a valutazione delle proporzioni è un punto importante nel giudizio di un cane e l'occhio, se non è supportato da una buona dose d'esperienza, non è sempre sufficiente.

Vediamo un esempio.
 

      

Nel soggetto analizzato, si evidenzia un'eccessiva estensione del rene (difetto al punto 1).

Potrebbe avere anche arti troppo corti, ma così non è, visto che il gomito si trova esattamente a metà dell'altezza al garrese (corretto al punto 2).

L'impressione che il soggetto abbia una gamba corta è indotta dalla posizione dallo sterno che è notevolmente al di sotto del gomito (corretto, ma eccessivo al punto 3).

Quindi, un insieme di caratteristiche corrette ed errate si sommano e danno origine ad una costruzione complessivamente lunga.

L e proporzioni tra altezza e lunghezza non sono casuali, ma conseguenza di millenni di selezione naturale e secoli di selezione umana.

 

In un Beagle ben costruito gli arti anteriori e posteriori sono liberi di estendersi senza interferire tra di loro e conferendo al cane un movimento: sciolto, veloce e con un limitato consumo energetico.

In uno troppo corto invece, la zampa posteriore incontra quella anterirore quando il cane tenta di allungare la propria azione (1); ne deriva un movimento raccolto (2), una minore spinta del posteriore (3) e una conseguente minore velocità di avanzamento (4).
L'anteriore, che pure sarebbe in grado di estendersi maggiormente saltella o compie un movimento circolare verso l'estreno, nel tentativo di dissipare la spinta del posteriore che, anche se limitata, è sempre eccessiva per una falcata così ridotta.  

Al termine di questa disquisizione, lascio come esercizio da svolgere, per me e per gli appassionati, quello di valutare la proporzione media (in percentuale) esistente tra l'altezza al garrese e la lunghezza del corpo.

Sospetto che il rapporto si aggiri intorno al 110%, ma è una statistica tutta da verificare.